Cosa sono e come funzionano gli anticipi provvigionali

13 Gen , 2025 - Copertina,Ricerca agenti e venditori

Cosa sono e come funzionano gli anticipi provvigionali

In un contratto con l’agente di commercio, l’anticipo provvigionale è quella clausola che impegna la ditta mandante/preponente a corrispondere all’agente un importo (di solito concordato in una cifra fissa mensile) da considerare quale acconto sulle future provvigioni che andranno a maturazione, durante rapporto di agenzia, tale clausola preverrà anche le dinamiche con le quali, tempo per tempo, verranno calcolati i conguagli.

Questo tipo di accordo, serve ad aiutare l’agente di commercio e in particolare per dargli la possibilità di sostenere le spese correnti durante il periodo di avviamento dell’attività.

Gli acconti provvigionali sono utili anche perché, siccome di norma le provvigioni vengono liquidate al buon fine degli affari, e quindi in tempi più o meno lunghi, l’agente si troverebbe sprovvisto di un reddito anche minimo che gli consenta di svolgere la sua attività in serenità e con la necessaria motivazione.

Nei tempi fisiologici previsti per la liquidazione degli affari procurati, di norma, l’importo delle provvigioni spettanti all’agente si ipotizza che superi l’importo degli anticipi ricevuti , con la conseguenza di portare i conteggi, in fase di conguaglio, a un saldo positivo per l’agente o quanto meno all’azzeramento dei qualsisi differenza fra gli importi ricevuti a titolo di acconto provvigionale e provvigioni effettivamente maturate e dovute all’agente; se questo non avviene allora vuol dire che nel rapporto fra l’agente di commercio, l’azienda mandante e le condizioni reali del mercato, qualcuno ha sbagliato a fare le proiezioni dei ricavi o banalmente i conti con la realtà.

La restituzione degli acconti provvigionali, in caso di saldo negativo, nella fase di conguaglio non sempre è dovuta.

L’agente di commercio che riceve dall’azienda mandante somme di denaro a titolo di anticipi provvigionali, non sempre sarà tenuto a restituirli.

In caso di saldo negativo nella fase di conguaglio periodico prevista, l’agente di commercio per poter esercitare legittimamente la ritenzione di dette somme di denaro, precedentemente erogate dall’azienda mandataria – anticipi provvigionali – dovrà prestare la massima attenzione che ciò sia previsto nel contratto d’agenzia da lui sottoscritto, e cioè che nel contratto sia specificato inequivocabilmente che si tratta di “minimo provvigionale garantito”.

La dimostrazione che gli anticipi provvigionali ricevuti in realtà non erano altro che un minimo provvigionale garantito, si può avere unicamente mediante l’esibizione degi accordi scritti contenuti nel contratto di agenzia o su altro atto valido nel contesto.

Quindi attenzione a non confondere i semplici anticipi provigionali con il minimo provvigionale garantito, perché le due cose sono decisamente diverse.

A tal proposito in più occasioni dalla giurisprudenza si è espressa: “la tolleranza del creditore non può comportare modificazioni alla disciplina contrattuale non potendosi presumere un consenso alla modificazione suddetta da un comportamento equivoco come è quello di non aver preteso in passato l’osservanza dell’obbligo stesso, in quanto tale comportamento può essere ispirato da benevolenza piuttosto che dalla volontà di modificare il contratto”.

Quando si firma un contratto di agenzia che prevede degli anticipi provvigionali, bisogna che sia chiaro che si tratti di semplici “anticipi provvigionali” regolabili poi in fase di conguaglio o in alternativa che si tratti invece di “minimo provvigionale garantito”, perché, in mancanza di chiarezza su questo punti, anche dopo anni di collaborazione produttiva e soddisfacente certi nodi possono arrivare al pettine e rovinare i rapporti fra la casa mandante e l’agente, perché di solito “Verba volant, scripta manent”.

Brano tratto dai podcast di evoluzionevenditori.it pubblicati da radiomarketing.it

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